Differenze tra le versioni di "Storie d'autostop"

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Questa pagina ha lo scopo di raccogliere le diverse storie di persone che hanno intrapreso un viaggio d'autostop e per incuriosire le persone titubanti  ancora scettiche sull'autostop.
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Questa pagina ha lo scopo di raccogliere le varie storie di chi ha intrapreso un viaggio in autostop e incuriosire le chi sia ancora scettico e titubante a riguardo.
Racconta la tua storia, un tuo viaggio oppure cosa significa per te l'autostop!
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Racconta la tua storia, il tuo viaggio oppure spiega che cosa significa per te l'autostop!
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- [[Fedecicco|Fede]], a suo modo:), sostiene che:
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* "Senza alcun dubbio rappresenta il mezzo migliore per conoscere le persone, trovare compagnia, discutere, scoprire usi, costumi, particolarità dei posti che si sta attraversando e talvolta anche farsi invitare, a pranzo, al ristorante o a casa a dormire. Restituisce una fiducia incredibile negli altri e, nonostante a volte metta a dura prova, educa in maniera esemplare all’attesa e al relax, in un tempo in cui lo stress e la fretta dominano le nostre vite." [http://notalonelyplanet.altervista.org/lang/it-it/riguardo/come/muoversi-move-moverse-bouger/]
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* "E’ bastato qualche mostro di Firenze, altri spiacevoli episodi conditi dal migliore terrorismo mediatico di cui il nostro Paese sia capace per trasformarlo in qualcosa di assurdo, pericoloso e anacronistico. [ridendo o con faccia stupita]“ma funziona ancora??” “e non ti è mai successo niente??” mi sarei sentito ripetere decine di volte 5-6 mesi dopo attraversando tutta la penisola da nord a sud. Le persone non si fidano più, autisti da un lato, convinti di avere a che fare con rapinatori professionisti o maniaci serial killer ogni volta; e viaggiatori dall’altro, un po’ più a ragione convinti che sia impossibile, che non ce la faranno mai, dovranno aspettare ore (ed effettivamente e’ probabile:) e anche loro rischiano di essere rapiti da qualche psicotico criminale.
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Anch’io ero tra quelli, oltre alla normale paura ed eccitazione per le cose nuove, avevo un’enorme sfiducia e pensavo davvero che la “gente comune”, non fosse per nulla disposta ad aiutarti senza motivo.
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Mi sbagliavo, e di grosso. Ci misi un attimo." [http://notalonelyplanet.altervista.org/lang/it-it/francia-osare-lignoto/]

Versione delle 22:33, 22 gen 2015

Questa pagina ha lo scopo di raccogliere le varie storie di chi ha intrapreso un viaggio in autostop e incuriosire le chi sia ancora scettico e titubante a riguardo. Racconta la tua storia, il tuo viaggio oppure spiega che cosa significa per te l'autostop!

- Fede, a suo modo:), sostiene che:

  • "Senza alcun dubbio rappresenta il mezzo migliore per conoscere le persone, trovare compagnia, discutere, scoprire usi, costumi, particolarità dei posti che si sta attraversando e talvolta anche farsi invitare, a pranzo, al ristorante o a casa a dormire. Restituisce una fiducia incredibile negli altri e, nonostante a volte metta a dura prova, educa in maniera esemplare all’attesa e al relax, in un tempo in cui lo stress e la fretta dominano le nostre vite." [1]
  • "E’ bastato qualche mostro di Firenze, altri spiacevoli episodi conditi dal migliore terrorismo mediatico di cui il nostro Paese sia capace per trasformarlo in qualcosa di assurdo, pericoloso e anacronistico. [ridendo o con faccia stupita]“ma funziona ancora??” “e non ti è mai successo niente??” mi sarei sentito ripetere decine di volte 5-6 mesi dopo attraversando tutta la penisola da nord a sud. Le persone non si fidano più, autisti da un lato, convinti di avere a che fare con rapinatori professionisti o maniaci serial killer ogni volta; e viaggiatori dall’altro, un po’ più a ragione convinti che sia impossibile, che non ce la faranno mai, dovranno aspettare ore (ed effettivamente e’ probabile:) e anche loro rischiano di essere rapiti da qualche psicotico criminale.

Anch’io ero tra quelli, oltre alla normale paura ed eccitazione per le cose nuove, avevo un’enorme sfiducia e pensavo davvero che la “gente comune”, non fosse per nulla disposta ad aiutarti senza motivo. Mi sbagliavo, e di grosso. Ci misi un attimo." [2]